EMERGENZE

EMERGENZA A)

È stata segnalata una decina di persone intrappolate all’ultimo piano di un edificio, in zona tangenziale, interessato da un imponente incendio, come procedono i soccorsi?

– La situazione è drammatica. Abbiamo immediatamente convocato un tavolo di studio sulla sicurezza antincendio degli edifici, il problema è serio e va risolto una volta per tutte.

EMERGENZA B)

Un gruppo di escursionisti dispersi in alta quota ha lanciato un disperato SOS. Questa notte avrà temperature proibitive, come intendete intervenire?

– Ci siamo attivati immediatamente preparando un’efficace e stringente modifica al regolamento sulle escursioni, non devono più avvenire simili situazioni estreme.

EMERGENZA C)

Dalla banca del centro giunge notizia di rapinatori che hanno in ostaggio una dozzina di persone. Come vi state muovendo?

– Stiamo realizzando un documento condiviso per implementare i sistemi tecnologici di allarme e di riconoscimento di persone sospette. Le rapine saranno un ricordo del passato.

EMERGENZA D)

Questa notte, in acque teritoriali, è affondato un barcone di migranti provenienti dalle coste africane, a che punto siete con i soccorsi?

– Abbiamo immediatamente dato mandato ai ministeri coinvolti affinché questi disperati possano trovare condizioni democratiche, economiche e sociali soddisfacenti nei propri paesi di origine. Nessuno dovrà più lasciare la propria terra.

EMERGENZA E)

L’alluvione ha colpito una vasta zona alle pendici della collina, si pensa che una valanga di fango abbia travolto alcuni centri abitati che necessitano di aiuto immediato. E’ già attiva la macchina dei soccorsi?

– Abbiamo dato già mandato per procedere alla riforestazione del versante interessato dal cedimento idrogeologico e stanziato i fondi per rinforzare gli argini del corso d’acqua che è esondato. La sicurezza del territorio per noi è una priorità imprescindibile.

EMERGENZA N)

In Italia oggi, domani e nei giorni a seguire, come ieri e tutti i giorni precedenti, 10 persone perderanno la vita per la violenza stradale, non vi sembra un’urgenza di primaria importanza per cui intervenire immediatamente, adesso, subito?

– Abbiamo predisposto una legge con pene molto severe e un piano per le città 30. Questo fenomeno sarà solo un brutto ricordo.

TROVA LE DIFFERENZE

Tutte le risposte date in queste interviste sono immaginarie e paradossali, non riportando nessuna azione specifica per salvare operativamente le persone a rischio vita, come invece richiede e per fortuna ancora succede in ogni situazione descritta.

O meglio, tutte le risposte riportate sono immaginarie e paradossali tranne una.

Per tutte le emergenze in cui persone si trovano a rischio estremo giustamente si predispongono immediatamente soccorsi specifici e un articolato impiego di risorse tecnologiche e umane per salvare ogni vita coinvolta nell’evento.

Per la strage stradale no.

E’ l’unica emergenza per cui veramente vale la risposta istituzionale sopra riportata, di pratica burocratica da sbrigare con comodo, che apparirebbe assurda per ogni altra situazione in cui l’intevento d’urgenza si attiva immediatamente, possiamo dire quasi in automatico.

Il Disegno di legge del Consiglio dei Ministri sulla sicurezza stradale di giugno 2023 dovrebbe diventare norma entro l’autunno (cit. Salvini).
Senza entrare nel merito di un provvedimento che punta all’inasprimento delle pene, quando è stato dimostrato più volte che le sanzioni penali, salvo il cosiddetto periodo “effetto annuncio” (per la patente a punti del 2003 durò solo 6 mesi) sono ininfluenti ai fini preventivi, attendere mesi senza ulteriori misure significa automaticamente condannare a morte almeno un migliaio di persone.

Stesso dicasi per la amministrazioni locali che promettono CITTA’30.

La infrastrutturazione urbana finalizzata alla moderazione del traffico richiede tempi notevoli di progettazione, reperimento fondi e realizzazione delle opere. Anche per centri medio piccoli. Per le grandi città servono tempi ancora molto più lunghi.

Sia per il territorio nazionale che per le amministrazioni locali per testare la buona fede nella volontà e nella capacità vere, reali e concrete di affrontare e contrastare il fenomeno della strage stradale è sufficiente vedere se vengono subito messe in campo le forze e le soluzioni già disponibili per prevenire morti fin troppo prevedibili ed evitabili.

In genere si possono impiegare risorse, soprattutto quelle umane, utilizzate sempre sulla strada ma per intervenire DOPO l’evento tragico, quando è già troppo tardi.

Entrando nel particolare, fare enforcing su alcuni articoli del CdS significherebbe salvare da subito centinaia se non migliaia di vite, altrimenti già condannate, come dati e statistica confermano giorno dopo giorno.

Elenchiamo per chiarezza gli articoli:


141 e 142, velocità di sicurezza e limiti di velocità;

191, precedenza ai pedoni;

158, divieto di sosta;

149, distanza di sicurezza.

Se veramente, inoltre, si volessero evitare tante morti e tanto dolore il governo introdurrebbe nel minor tempo possibile il dispositivo ISA nella sua versione di Intelligent Speed Adaptation e non Intelligent Speed Assistance, ovvero non il cicalino che avverte del superamento dei limiti di velocità ma il limitatore elettronico automatico che non consente di procedere oltre i limiti previsti sulla strada che si sta percorrendo. Buona, anzi ottima, soluzione anche lo Scout Speed, autovelox utilizzabile in modalità dinamica, ovvero con l’auto di pattuglia in movimento, che garantisce la copertura di un’area di tutela molto vasta, previo installazione cartelli di segnalazione controlli di velocità sul percorso.

Come non ricordare poi la necessitià di abolire il comma 6 bis dell’art. 142 assurdo unicum mondiale, esistente solo in Italia, che ha reso obbligatoria la segnalazione dei controlli di velocità

Amministratori e governanti veramente motivati e non improvvisati e approssimativi riuscirebbero ad utilizzare proficuamente personale in organico e strumenti tecnologici in via risolutiva PREVENTIVA. L’alternativa più comoda invece, come sempre fino ad oggi, sarà continuare a fare leggi punitive, in alcuni casi persino delle vittime, che non saranno in grado di applicare e a promettere interventi a medio e lungo termine.

Decisori pubblici sostenuti, in questo perenne rinvio esiziale, da quella parte di società civile che, anche se in buone fede, è complice delle condanne a morte motoristiche.
La disciplina della prevenzione stradale è complessa ma è una scienza esatta, ad ogni azione corrisponde un effetto positivo o negativo quantificabile. Sulla strada non si improvvisa, se non si è ben preparati, coscienti e consapevoli di dinamiche, cause e soluzioni appropriate è meglio non impegnarsi in tale attività. In questo ambito accusiamo già troppa approssimazione e superficialità.

Soluzioni scoordinate e intempestive, priorità inadeguate possono causare gravi, estreme conseguenze.

In questa materia non ci sono inteventi a efficacia neutra, le soluzioni sul traffico o salvano o uccidono.

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