Dopo aver sottolineato la pressante emergenza costituita dalla grave situazione del trasporto pubblico romano, che assorbe buona parte del suo impegno istituzionale, l’assessore ha affermato di riconoscere la priorità del problema ma di non avere il pieno governo degli strumenti necessari ad attuare gli interventi. Ha inoltre sottolineato le difficoltà operative dovute ai vincoli di bilancio che condizionano fortemente ogni azione dell’Amministrazione.
In merito ai problemi di governo della sicurezza stradale, Esposito si è riferito in particolare alla scarsa disponibilità del corpo di Polizia di Roma Capitale nell’operare sul territorio, atteggiamento che pregiudica l’attività di presidio degli attraversamenti pedonali e il controllo della velocità come richiesto prioritariamente da #Vivinstrada. Ha registrato anche forti resistenze alla creazione di un gruppo di vigili alle dirette dipendenze dell’assessorato, come esisteva una volta, e che consentirebbe interventi mirati e decisivi. Nonostante questo è intenzionato a proseguire la sua opera tesa a coinvolgere sia gli altri organi amministrativi competenti che le rappresentanze sindacali per raggiungere la piena operatività degli agenti del corpo dei Vigili Urbani nella direzione più utile alla sicurezza stradale.
L’assessore ha denunciato l’inadeguatezza dei mezzi a disposizione per la rimozione delle auto in sosta vietata, le difficoltà burocratiche e giuridiche nell’installazione dei misuratori di velocità media (Tutor) a livello urbano. Ha definito pericolose e inattuabili le bike lanes, scatenando la reazione dei partecipanti all’incontro, in quanto le corsie ciclabili leggere delineate su sede stradale e in promiscuo con gli altri mezzi sono ormai generalmente ritenute di ordinario buon senso, buon grado di sicurezza e a basso costo. Pollice verso anche per il progetto del Grab, l’anello di 44 km di percorsi ciclabili intorno al centro città. Qualche possibilità per piste ciclabili protette ma senza veri impegni.
Ancora chiusura sugli attraversamenti pedonali rialzati, le strisce pedonali sollevate rispetto al piano stradale per rallentare la velocità delle auto, non previsti attualmente nei piani di viabilità comunali.
Difficile anche l’opera di disincentivo all’uso del mezzo privato, come in genere ogni intervento per cui sia necessario un impegno che vada oltre l’immediato.
Piccola apertura sulla tecnica del road diet, il “dimagrimento” della larghezza delle corsie per rendere più difficile il raggiungimento di velocità elevate, l’introduzione dei semafori a sensori di velocità e una migliore manutenzione delle strisce pedonali.
Esposito si è dichiarato favorevole alla realizzazione di alcune zone a velocità massima 30 kmh, concordando sulla necessità di fornirle di opportuna strutturazione. Da valutare la messa in sicurezza di alcuni percorsi specifici, ad esempio Termini, S. Maria Maggiore, Colombo. C’è stato anche un riferimento al corridoio ciclabile bidirezionale sulla Tuscolana protetto dalla fila di sosta a nastro. Esposito comunque, anche per tutto questo, ha preso l’impegno di provvedere a realizzare una sede tecnica, uno strumento operativo dove istituzioni e associazioni di cittadini pianificano gli interventi più urgenti e fattibili.
Rete #Vivinstrada ha mostrato disapprovazione per la mancanza di volontà e coraggio di fondo nell’affrontare una situazione delicata e tragica come quella del conflitto stradale, che necessita di misure decise, di svolta convinta rispetto all’attuale colpevole assenza e inerzia delle istituzioni. La rete di associazioni ha inoltre tenuto a sottolineare come la sicurezza stradale sia uno dei pochi fenomeni di alta criticità sociale che si autofinanziano, come prevede e consente l’art. 208 del CdS, attualmente disatteso.
Accoglie, quindi, come minimo sindacale, l’impegno del “tavolo tecnico operativo” per iniziative mirate ed urgenti ai fini del miglioramento della sicurezza di tutti gli utenti della strada, strumento di cui auspica una rapida convocazione.
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